domenica 21 dicembre 2014

L' Hotel Bacco incontra le nostre Patate Bio



Qualche giorno fa sfogliando il mio profilo Instagram scopro tra le notifiche una gradita sorpresa!
L'Hotel Bacco di Pietra Ligure, ha preparato una deliziosa ricetta con le nostre patate: Tartiflette con patate Bio La Felicina e Reblochon
La Tartiflette è un piatto originario dell'alta Savoia inventato negli anni ottanta per promuovere il Reblochon, formaggio tipico savoiardo AOC (Appellation d'origine contrôlée) che dagli anni sessanta viene prodotto anche sul versante italiano delle Alpi.
L'unione di materie prime di qualità dà forma e sostanza ad una gustosa delizia che si adatta benissimo a questa stagione. La tradizione contadina lo vorrebbe come piatto unico, ma voi sbizzarritevi e se lo reinventate sotto altre forme fateci sapere!!!


Ma come si prepara la Tartiflette? 
Ecco la ricetta.

Sbucciate le patate, lavatele, poi tagliatele a rondelle.
Sbucciate e tagliate a fettine la cipolla, poi soffriggetela in padella con un po' d'olio, senza farla bruciare, aggiungendo se necessario un pò d'acqua calda fino a farla ammorbidire, poi aggiungete il bacon tagliato a dadini o listarelle.
Lessate le patate in abbondante acqua bollente salata per circa 10', poi scolatele.
Mettetele in una ciotola e unitevi il soffritto di cipolle e bacon, amalgamando bene il tutto, con un cucchiaio di legno.
Disponete il composto in una pirofila, coprite con la panna acida, poi con il reblochon tagliato a metà in verticale, poi ogni metà ancora a metà in orizzontale (nel senso dello spessore).
Cuocete la tartiflette al reblochon in forno già caldo a 210° per circa 30'.

Ingtredienti:
- Patate 1Kg (nemmeno a dirlo rigorosamente Bio e rigorosamente La Felicina);
- Reblochon 450gr;
- Cipolla;
- Bacon 150gr;
- Panna acida 150gr;
- Olio di oliva Extravergine;
- Sale.


Curiosità: nel nome la sua origine. Reblochon deriva da re-blache, ovvero seconda mungitura. I pastori francesi dovevano ai proprietari degli alpeggi una retribuzione proporzionata alla quantità di latte prodotta dalle loro vacche. Il giorno in cui i proprietari degli alpeggi facevano la misurazione della produzione di latte, lo "scaltro" fattore francese eseguiva una mungitura parziale, senza tirare tutto il latte. Non appena il proprietario se ne andava, il pastore faceva una seconda mungitura (re-blache), questa volta tirando tutto il latte dalla vacca. Con il latte, molto grasso, di questa seconda mungitura veniva prodotto il Reblochon. 

lunedì 8 dicembre 2014

Enkir, la forza della biodiversità.




Oggi, dopo tanta pioggia, è stata una giornata stupenda! Un bellissimo sole ed una temperatura ideale ci hanno accompagnato in questa giornata di risveglio. Per questa notte si prevede una piccola nevicata (vi terremo aggiornati), ma intanto l'Enkir ha potuto godere del tepore delle ore centrali. 
L'Enkir è un cereale straordinario, quest'anno ha dato prova di una resistenza e un'adattabilità inaspettate. Presi da altri lavori lo abbiamo seminato tardi, quando le piogge erano già iniziate, abbiamo trovato pochi giorni di tregua e, sfruttando anche le ore serali lo abbiamo messo a dimora. Subito sono ricominciate le piogge e il timore che non riuscisse a germinare marcendo ci ha preoccupati non poco. 

Invece ha resistito, piano  piano la forza vitale racchiusa nel suo seme è sbocciata, si è fatta strada nel fango e ha fatto capolino dalla superficie fradicia della terra. La poca luce nelle schiarte tra un rovescio e l'altro gli ha dato la forza di crescere, circa 4/5 cm. Ora aspetta le gelate e la neve invernale. Trascorrerà lì, sotto un meraviglioso mantello bianco, tutto l'inverno e a primavera sarà pronto a crescere rigoglioso, pettinato dal tiepido vento primaverile...ma questa è un altra storia.
La potente vigoria dell'Enkir e la sua grande resistenza deriva dalla sua biodiversità, infatti l'Enkir é una selezione, accuratamente fatta dal Mulino Marino di Cossano Belbo, di diverse famiglie di Tritticum Monococcum (nome latino) che crescono spontanee. Ecco uno dei motivi principali per cui oggi è imprescindible la conservazione della Biodiversità.

domenica 30 novembre 2014


La Felicina: Aria, Acqua, Terra e Sole. 

Devo ammettere che scrivere il primo post non è facile; potrei iniziare presentandovi subito l'azienda agricola La Felicina,     ma credo sia meglio (e anche più divertente) farvi scoprire piano piano la sua attività, i luoghi in cui la svolge, i valori che ne ispirano il lavoro e tutto il piccolo mondo che rappresenta, attraverso la condivisione delle varie fasi della sua vita e della nostra esperienza. 
Ecco perchè ho deciso di provare a spiegarvi, in queste prime righe, le ragioni di questo blog. 
Perché un'azienda agricola dovrebbe avere un blog? Certo, far conoscere la propria attività e spiegare ad un pubblico più ampio la qualità dei suoi prodotti; tutto questo è vero, ma vi sono anche ragioni più profonde, legate ai valori che nel nostro lavoro cerchiamo di rispettare. 
Per noi operare all’origine del mondo enogastronomico, producendo alcune materie prime come il grano o le patate, impone di considerare non solo la responsabilità di offrire prodotti salubri, ma la necessità che questo rappresenti un valore aggiunto al nostro territorio tutelandone l’aspetto, ovvero il paesaggio, e l’ambiente ovvero lo spazio naturale che ci circonda. In altre parole, i valori sottostanti a tutte le nostre attività sono la conservazione del territorio, la sua conseguente tutela e il rispetto per l’ambiente naturale.
Come facciamo a trasporre questi principi al lavoro quotidiano de La Felicina? Soprattutto con le scelte operative di ogni attività azindale. La prima e più importante è seguire il metodo Biologico per tutte le produzioni. “La produzione biologica è un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di produzione agroalimentare basato sull’interazione tra le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali, l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e una produzione confacente alle preferenze di taluni consumatori per prodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali” questo recita il regolamento CE n. 834/07. In altre parole possiamo esprimere il metodo biologico come quella pratica agronomica: che esclude l’utilizzo di prodotti chimici di sintesi come fertilizzanti, diserbanti, insetticidi e anticrittogamici per la concimazione dei terreni, per la lotta alle infestanti, ai parassiti animali e alle malattie delle piante; che - attraverso la rotazione delle colture, l’utilizzo di sostanza organica, le ridotte lavorazioni - si integra nei processi naturali in modo compatibile e rispetta l’ambiente (il terreno, l’acqua, l’aria), la salute degli agricoltori e quella dei consumatori; che pone elevata attenzione alla salvaguardia dei sistemi e dei cicli naturali, al benessere e al rispetto delle esigenze etologiche degli animali e all'equilibrio tra essi.
Questi principi pratici rappresentano la base di partenza che ci permette di rispettare i valori di tutela del territorio e di salvaguardia del paesaggio che abbiamo richiamato prima, dandoci la possibilità di condurre un'attività economica perfettamente integrata e rispettosa dell'ambiente.
Come dicevamo, questa è la base di partenza; tanti sono gli accorgimenti, i progetti, le attività pratiche che ci permettono di inseguire questi obiettivi. Per larga parte saranno tema di questo blog. Poi si racconteranno storie, aneddoti avvenimenti quotidiani anche banali, per farvi conoscere, attraverso la nostra passione e le nostre esperienze, l'attività di questa piccola fattoria.